Una parola per comunicazione condivisa

Per descrivere in una parola la comunicazione condivisa, possiamo dire che si tratta di una collaborazione.

Una collaborazione tra due o più elementi, aziende o professionisti, che offre vantaggi a ciascuno.
Il principio è quello per cui due o più studenti fuori sede decidono di andare a vivere insieme per avere dimezzati costi e spese dell’alloggio. 


Questo, applicato alla comunicazione e al marketing. Facciamo alcuni esempi per andare nello specifico.
Ci sono alcuni grandi brand come Unilever o Procter & Gamble, che da qualche tempo creano una pubblicità che sponsorizza non un prodotto, ma più prodotti.

Le grosse multinazionali come quelle citate infatti possiedono diversi marchi più piccoli, anche in settori differenti (cibo, detersivi, igiene personale). Il vantaggio economico è evidente; si prendono, come si suol dire, due (o più) piccioni con una fava. I prodotti otterranno una visibilità molto maggiore rispetto a quella che avrebbero se ciascuno comparisse (un numero di volte certamente inferiore) in uno spot ‘singolo’.

Questo è forse uno degli esempi migliori che si possono fare per parlare di comunicazione condivisa. Si chiama anche Collaborative marketing.
L’idea di base è proprio quella di condividere le risorse per ottenere vantaggi, crescita, visibilità.
Altro caso: la casa di moda Burberry ha siglato un accordo con Apple per realizzare uno spot girato con iPhone 5s: l’ottima qualità delle immagini esalta l’eleganza, lo stile e il taglio degli abiti.


Ma ce ne sono tanti altri che ricadono sotto questa definizione. Lo si fa per il lancio di un film: è il caso di Garnier che insieme allo shampoo per bambini regala le figurine del cartone animato Rapunzel in prossimità dell’uscita dello stesso al cinema.

Ma anche rimanendo a livello locale: lo fanno i grandi, perché non devono farlo i piccoli?
Se due commercianti decidono di stampare insieme un volantino in cui si fanno entrambi pubblicità, magari offrendo una promozione che lega i prodotti di uno ai prodotti dell’altro (sconto su un libro se compri un gelato), fanno comunicazione condivisa.

Condividere per crescere. Condividere per giungere più lontano, o per giungere meglio ai propri clienti, a potenziali clienti, ma anche a quelli che non lo erano e in quel momento lo diventano.

E’ la vecchia storia dei pesci piccoli che si coalizzano per sconfiggere il pesce più grosso. Il pesce grosso può essere un grosso concorrente, oppure può rappresentare il costo della comunicazione: difficile fronteggiarlo da soli, ma insieme… tutta un’altra cosa.